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By Il Potatore
Commenti disabilitati su Consociazioni tra ortaggi!
Categories: Potatore news
Tags: ceci, cetrioli, consociazioni, fave, lattuga, piselli, pomodoro
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“Il futuro riscopre il passato” può essere l’espressione ideale per sottolineare come alcune pratiche agricole molto usate in passato, vengono riscoperte a fronte del notevole successo ottenuto nelle coltivazioni in campo. La consociazione ormai considerata da molti un tecnica agronomica superata dopo anni di monocoltura e rotazioni varie sembra riprendere vigore per talune colture orticole. Per i meno addentrati nella terminologia agraria, si ricorda che con “consociazione” si intende la coltivazione contemporanea di più specie sullo stesso terreno che in passato vantava successi notevoli e come nel caso della vite maritata all’olmo, all’acero o al gelso. Sicuramente per questo tipo di coltura è fuori discussione l’ormai superamento di tale abbinamento ma se trattasi di colture ortive, poco o molto specializzate, riproporre l’ argomento è di sicuro interesse Scarola, bietola e cipolla oppure finocchio e sedano sono due esempi molto semplici e facili da effettuare e trovano l’interesse anche di molte aziende ma per alcuni aspetti è possibile “esagerare” utilizzando in una consociazione oltre cinque specie come sedano, ravanello, lattuga, fagiolino e pomodoro. Il primo pensiero che correrà al l lettore sembrerà quello di un groviglio di piante dove andare a raccogliere fagiolini diventa molto difficile mentre i pomodori tutto sommato possono essere individuati ma, dopo una attenta riflessione sulla giusta epoca di semina, potrà risultare praticabile anche se in alcune regioni e in condizione di buona fertilità. In altre casi soluzioni più semplici possono essere quelle di seminare su lattuga in fase vegetativa molto avanzata piselli invernali e dopo la raccolta della lattuga anche cipolle consociando sullo stesso appezzamento tre specie con maturazione diversa nei quali la competizione non risulterà eccessiva vista l’utilizzo anche di leguminose ed in considerazione del fatto che la cipolla può essere raccolta precocemente come cipollotto.
Rotazioni
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Attraverso la corretta gestione del terreno si possono ridurre le perdite di nitrati con pratiche antiliscivazione al fine di garantire le acque della falda e i corsi d’acqua superficiali a tal fine e necessario:
evitare avvicendamenti mais-soia in quanto entrambe colture estive
evitare le monosuccessioni
interrare gli stock pagliosi ( di mais, paglia e residui colturali)
utilizzare le rotazioni colturali
mantenere la copertura vegetale nei periodi piovosi
utilizzare una buona calendarizzazione dei concime
corrette lavorazioni del terreno
mantenimento della copertura vegetale
corrette lavorazioni che evitano una eccessiva nineralizzazione della sostanza organica e modificano la struttura del terreno
AVVICENDAMENTI
Per utilizzare i cosiddetti avvicendamenti, serve un terreno che abbia un certo livello di sostanza organica , la quale può ridurre gli apporti azotati. Quando passa molto tempo tra l’ aratura e la semina (circa 2-3 mesi di distanza) l’ azoto si disperde nel terreno oppure viene dilavato dalle piogge. I periodi critici per la percolazione del terreno sono i mesi nei quali le piogge sono più frequenti (ottobre-novembre); quando nella rotazione sono presenti le leguminose ( fagioli-piselli), le falde acquifere non sono esenti dall’ inquinamento, L’ azoto penetrato nel terreno attraverso il sistema simbiotico leguminosa, bacillus – radicicola entra a far parte dello stock di azoto presente nel terreno
MANTENIMENTO DELLA COPERTURA VEGETALE
Una ricca copertura vegetale impedisce l’ accumulo di nitrati nel terreno che in seguito verranno assorbiti dalle piante. Conferisce una protezione della falda acquifera ,ostacolando il passaggio degli inquinanti mantenendola pulita. La vegetazione spontanea è l’ inerbimento naturale , il quale , impedisce la percolazione di nitrati ; deve svolgere questa azione il più lungo possibile (2-3 anni).
L’ inserimento di una coltura intercalare, ha una funzione di antidilavamento, possono essere le colture foraggere o apistiche ; quest’ ultime sono depauperanti per il terreno, cioè hanno la capacità di assorbirgli azoto.
LAVORAZIONI DEL TERRENO
Le lavorazioni profonde causano la distribuzione delle sostanza organiche in tutto lo spessore interessato. Nel complesso, se si evitano tali lavorazioni , si aumenta la velocità del processo di mineralizzazione del terreno ma anche le sistemazioni di quest’ ultimo possono ridurre il ruscellamento delle acque limitrofe ai terreni coltivati.
I terreni declivi apportano anche dei benefici ambientali;il rapido smaltimento idrico, conseguente alle sistemazioni e diminuisce il periodo in cui l’ acqua può percolare verso la falda , vie di più ripide evacuazioni nelle reti idriche maggiori o minori le quali la convogliano a reti idriche superficiali.