Potare correttamente gli alberi da frutta che trovano posto nel giardino di casa è stato da sempre l’aspirazione di tutti a prescindere da eventuali insuccessi che si possono ottenere. Contrariamente a quanto, in generale qualcuno può ritenere, le piante non potate, inizialmente, producono più di quelle potate, anche se i frutti prodotti sono piccoli e di qualità inferiore ma successivamente tenderanno a formare una eccessiva quantità di rami e foglie che il più delle volte pregiudicano gravemente lo stato sanitario della pianta. Pertanto, i vantaggi della potatura, si possono sintetizzare in tre punti: la possibilità di dare una forma, il mantenimento di una equilibrata distanza e armonia fra i rami e stimolare le formazioni vegetali in cui sono presenti le gemme portatrici di fiori. Il primo punto è sicuramente importante quando le piante da frutto sono localizzate in giardino e alla pianta non viene richiesta solo la produzione di frutta ma anche la capacità di rimanere in armonia con arbusti e alberi ornamentali che normalmente caratterizzano il giardino. In questo caso sono da scartare a priori le forme obbligate e orientare la potatura in modo che la pianta assuma una forma a globo, vaso o fusetto a seconda della specie. Oltre all’aspetto decorativo va in ogni caso ridimensionata, alle proporzioni del giardino, la chioma che deve rimanere di dimensioni ragionevoli. Il secondo punto sull’esatto diradamento dei rami, è determinante in quanto influenza notevolmente lo stato sanitario della pianta: a tal scopo vanno inizialmente rimossi i rami che presentano anomalie causate da cancri e gommosi, quelli danneggiati dalle gelate o da grandinate. Cosi facendo si eliminano eventuali focolai di malattie e successivamente, una volta evidenziati i rami che caratterizzano l’impalcatura della pianta (quattro cinque al massimo) vanno effettuati pochi tagli che creino molta luce e passaggio di aria all’interno della pianta. Il terzo e ultimo punto è invece quello in cui viene richiesta una più specifica conoscenza tecnica sui rami che sono portatori di gemme a fiore o di gemme a frutto. Infatti le specie fruttificano in modo diverso e le differenze tra alberi di pesche e di mele, ad esempio, dopo una potatura risultano notevoli. Il pesco, fruttifica principalmente su rami misti lunghi 40-70 cm inseriti su branche principali o secondarie e quindi la vegetazione ogni anno va rinnovata e ridotta fino al 70% mentre per ottenere un rinnovo costante capace di fornire produzioni ottimali su meli occorre asportare intorno al 20% dei rami presenti lasciando un giusto numero di lamburde formazioni vegetali in cui meli e peri fruttificano maggiormente. Prima di effettuare qualsiasi intervento cesorio va sempre valutata la vigoria della pianta e i tagli saranno abbondanti se questa risulterà debole mentre se la pianta è vigorosa vanno effettuati pochi tagli di sfoltimento.